Martedì 14 ottobre si è svolto l’ottavo incontro del Gruppo di Lettura Adulti, abbiamo parlato del libro:
Olive Kitteridge di Elizabeth Strout ed. Fazi.
Giulia “piccola” ha tenuto il diario della serata, potete leggerlo qui.
I diari del gruppo sono una forma racconto interessante, rileggendo anche i precedenti, mi sono accorta che a un certo punto dico sempre la stessa cosa : “ma concentriamoci sulla scrittura!” … 😉
Ci sono poi sempre dei dettagli riportati nel diario che proprio non ricordavo, ma la parte che mi piace di più è quando non mi ritrovo con l’interpretazione di quello che hanno detto i lettori. Esempio: ricordo che al lettore x non era piaciuto un certo passaggio, e invece nel diario, a proposito di quel passaggio, trovo un racconto del tutto diverso. E mi chiedo: ma cosa ho sentito? ricordo male? Ma io dov’ero?
Quanto nel gioco dell’ascolto viene filtrato dalla nostra visione della storia? Ma siamo sicuri che abbiamo ascoltato la stessa storia?
Qui facciamo il racconto personale del libro durante l’incontro e il racconto del racconto attraverso il diario. Tutto si trasforma in una narrazione molto articolata.
Mi piace questo gioco, la storia nel libro perde i confini delle pagine e diventa un percorso tanto ramificato quanti sono i lettori del gruppo.
Per il prossimo incontro
mart. 18 novembre
avevo preparato una selezione di testi scritti in lingue neolatine: due titoli di Sciascia, Cecità di Saramago, Santa Evita di Tomás Eloy Martínez ed. Sur e I sette pazzi di Roberto Artl ed. Sur.
Ma abbiamo scelto, e non mi ricordo come ci siamo arrivati…:
La Casa della Moschea
di Kader Abdolah
ed. Iperborea
Le copie sono disponibili in libreria, buona lettura!
Come si partecipa al gruppo?
Basta venire in libreria, non è necessario prenotare
Non è necessario aver letto o finito il libro,
si può anche solo ascoltare, tutti sono i benvenuti!
Per seguire le attività del gruppo, per conoscere i libri già letti,
potete seguire l’evento su facebook qui.
Che belli i diari … Questi poi … Ti permettono di esserci anche quando non ci sei … Mi è mancato il gruppo e tutto ciò che da esso scaturisce e nasce … Brava Giulietta e grazie! Al prossimo incontro. Un abbraccio a tutti
X fortuna che c’è il diario! Non ho partecipato alla serata e mi è dispiaciuto tanto perchè ogni volta mi dà nuovi stimoli, mille modi di vedere, pensieri nuovi e… torno a casa con una valanga di titoli in testa!
Il diario mi ha dato una panoramica del vostro pensiero sul libro… ora vi dico cosa ne penso io
Il libro ha una struttura estremamente nuova per me. È interessane l’idea di più racconti legati tra loro dal personaggio di Olive Kitteridge che, a volte, anche solo di passaggio, partecipa al singolo racconto e, di volta in volta, aggiunge un tassello in più alla descrizione del suo carattere.
Olive Kitteridge è acida e scontrosa, ma spesso è anche triste, fragile e terribilmente delusa. Probabilmente la sua è una corazza che si è creata con il passare del tempo e degli eventi… perché la vita non è stata “rose e fiori” come può essere prospettata quando si è giovani!
La protagonista in più occasioni si è unita alla sofferenza degli altri e se inizialmente mi chiedevo “perchè?”, poi credo di aver intuito in lei la ricerca del metodo per affrontare il dolore… come sopravvivere al dolore. Forse dalle continue riflessioni sulla vita e sul dolore che essa ti può provocare, Olive Kitteridge crea il suo motto “ Non abbiate paura della vostra fame!”
Ogni singola storia tocca argomenti importanti, attuali, che fanno riflettere… e che inevitabilmente portano al dolore! Di conseguenza il libro diventa malinconico e triste. A questo si unisce anche la lentezza della stesura che rende il tutto ancora più angosciante. Non vi nego che in più occasioni mi sono bloccata e per poco non ho abbandonato la lettura.
Mi dispiace dirlo ma… x me è appena sufficiente!