Per organizzare un incontro per il Giorno della Memoria, ho chiesto aiuto alla Fondazione CDEC, Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, un istituto storico culturale indipendente che ha per scopo “la ricerca e l’archiviazione di documenti di ogni tipo riguardanti le persecuzioni antisemite in Italia e il contributo ebraico alla Resistenza e la loro divulgazione.”
Il sito CDEC è molto ricco, documenti, foto, bibliografie e progetti, vi segnalo il “Progetto Memoria” che si rivolge in particolare alle scuole e alle istituzioni dell’Italia centro-meridionale per la diffusione e lo sviluppo dello studio e della memoria della Shoah.
Proprio la referente di questo progetto, la Dott.ssa Sandra Terracina mi ha consigliato di contattare Miriam Rebhun, l’autrice che accoglieremo in libreria sabato 15 febbraio alle 18,00.
Il libro s’intitola “Ho inciampato e non mi sono fatta male” edito da L’Ancora del Mediterraneo.
Qui la rassegna stampa.
E’ un libro importante, l’autrice è Testimone di seconda generazione: non ho vissuto la guerra, non sono una sopravvissuta allo sterminio, ma sono figlia ed erede del nazismo e delle leggi razziali fasciste.
Miriam Rebhun partecipa a progetti didattici che riguardano il racconto della Shoah e conosce bene la lingua della memoria.
Ci porterà indietro nel tempo, andremo a Berlino, ad Haifa e a Napoli, dove ha vissuto la sua infanzia, conosceremo Heinz, Gughy e la meravigliosa storia della tenacia dello zio Vittorio. Ma soprattutto parleremo delle “Stolpersteine” le Pietre d’Inciampo, progetto dell’artista tedesco Gunter Demnig, e di Frida, Frida Rebhun la nonna che Miriam non ha mai conosciuto.
Vi aspetto sabato 15 febbraio alle 15 per conoscere Miriam Rebhun e la sua storia.
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I libri scelti dai lettori nel primo mese di Controvento
Scorrendo la lista dei volumi venduti dal 7 dicembre (giorno dell’apertura) fino ad oggi ho notato, con grandissimo piacere, che i gusti dei lettori di Controvento, risentono pochissimo delle classifiche tradizionali. Mi avete chiesto consigli, avete fatto richieste complesse, avete spulciato tra gli scaffali, avete messo in subbuglio i banchi, vi siete seduti al tavolino, avete aperto i libri, sfogliato, letto, pensato e scelto.
L’elenco che segue risente per i primi due titoli in cima alle vendite, della prima presentazione del 12 dicembre con l’autore Stefano Amato, infatti il libro più venduto è proprio il suo 49esimo Stato ed. Feltrinelli e il secondo è Il Giovane Holden consigliato proprio da Stefano durante la presentazione, un po’ di studentesse presenti hanno deciso di leggerlo e poi si vede che hanno passato parola… così da quel giorno una piletta con la storia del nostro Holden Caulfield ha residenza fissa sul banco di Controvento.
Altri titoli invece risentono un po’ del mio consiglio…
Alice Munro Danza delle Ombre Felici ed. Einaudi
Edna O’brien Ragazze di Campagna pubblicato da Elliot
I giovani lettori invece hanno apprezzato e si sono passati la voce:
Cristiano Cavina: Inutile tenatare imprigionare i sogni edito da Marcos y Marcos
Uno scrittore che ho scoperto da poco e che spero i lettori continueranno ad apprezzare come hanno fatto in questi giorni è
Andre Dubus, i suoi libri in Italia sono editi da Mattioli 1885 e tradotti da Nicola Manuppelli che vi anticipo verrà a trovarci a febbraio!
Nicola ha tradotto sempre per Mattioli “Il Grande Gatsby” di F. S. Fitzgerald e l’edizione tradotta e curata da lui riporta la copertina originale con cui il libro uscì nper la prima volta.
Nicola inizierà un viaggio in tutta Italia con uno degli autori americani –sempre da lui tradotti– che farà parte della nuova collana i Fuorilegge dell’editore Barbera. Una tappa di questo viaggio sarà proprio la libreria Controvento…
Oggi la libreria chiude alle 13, ci rivediamo il 2 gennaio e vi ricordo che domenica 5 alle 16 c’è il primo laboratorio creativo per bambini dai 3 anni in su, per informazioni e prenotazioni clicca qui!
Chi sono i lettori della Libreria Controvento
Sabato 23 novembre c’è stata la Festa di PREapertura della libreria. Avevo voglia di incontrare i lettori prima dell’arrivo dei libri, prima dell’arrivo del grande caos…l’inaugurazione, il Natale!
Tornare a vivere in paese, in una piccola provincia come Benevento da molti è stata considerata una follia, dopo aver trascorso gli ultimi due anni a Milano, ma questa è casa mia, e io so bene che “a volte nei posti piccoli, la vita diventa più grande“… come dice Jón Kalman Stefánsson in Luce d’estate, ed è subito notte (ed Iperborea).
La vita, nei posti piccoli basta andare a cercarla, e io così ho fatto, la Festa di PREapertura aveva proprio questo scopo, e i risultati sono andati oltre ogni mia aspettativa.
Sono arrivate tante persone, di tutte le età, persone che non conoscevo, persone venute apposta per incontrarmi e farsi raccontare la libreria, amici che non vedevo da tanto venuti anche loro apposta per abbracciarmi e per raccontarmi cosa sperano di trovare da Controvento. Sul muro ancora vuoto di scaffali e di libri ho appeso una grande striscione bianco che in breve tempo si è riempito di scritte, pensieri, auguri, disegni, e civette! Un’amica che non vedevo da quando ero bambina mi ha regalato una civetta di stoffa a cui ora bisogna assulutamente trovare un nome, su facebook c’è chi ha proposto di chiamarla Sventola…
A tutte le persone venute a trovarmi ho chiesto di compilare una scheda per capire un po’ chi sarannoi miei lettori, credevo che molte sarebbero rimaste in bianco, e invece no, ho qui ora accanto a me un bella piletta di schede compilate fitte fitte. Le sto ancora studiando ma quello che è venuto fuori è meraviglioso: chi costruisce aquiloni, chi si occupa di clownterapia, di cittadinanza attiva, chi cammina sui monti per scoprire il territorio, quasi tutti disegnano, molti sono appassionati di fotografia, una buona parte si occupa di riciclo dei materiali e realizza cose, oggetti d’arte, di uso quotidiano, chi fa teatro, chi fa volontariato in una piccola biblioteca di paese, chi legge solo autori asiatici, chi si occupa di permacultura, di musicoterapia, ragazzi giovanissimi che organizzano La Notte delle Lanterne Volanti senz’altra ragione che non sia la bellezza…
Per la sezione Cosa vorresti trovare nella tua libreria ideale, dovrò scrivere un altro post perchè davvero, è venuto fuori di tutto, ci sono lettori che hanno scritto un tema… generi letterari particolari, eventi, incontri con autori, mostre musica e tante altre cose che poi racconterò, parole che dovrò studiare e approfondire con chi me le ha scritte per realizzare davvero una libreria condivisa con i lettori.
Per chi non c’era, per chi volesse ancora raccontarmi la sua libreria ideale c’è sempre l’indirizzo di posta elettronica posta@libreriacontrovento.it
oggi è arrivato il primo carico di libri… manca poco all’apertura!
#Einaudi80 Mille auguri e grazie per avermi insegnato tutto…
Cosa c’entrano gli 80 anni compiuti da Einaudi con l’apertura della libreria Controvento?
Quando vivevo a Perugia per l’università decisi di trovarmi un lavoretto, c’era questa piccola libreria, un Punto Einaudi in via Oberdan in cima alle scale, un po’ nascosta. Entrai, ci passai il pomeriggio, sfogliai uno per uno tutti i Millenni , chi li aveva visti mai tutti insieme uno accanto all’altro… mi fermai impietrita di fronte allo scaffale dei Tascabili, lo scaffale infinito, quanti erano i libri di quella collana?! Lo scaffale girava tutto intorno alla stanza, scorrendo i titoli e gli autori in ordine alfabetico mi resi conto che su quelle mensole c’era la storia dell’editoria italiana, il coraggio e l’audacia di un editore, la ricerca, la qualità.
Ne raccolsi un po’ anch’io di coraggio quel pomeriggio, e a fine serata, quasi all’ora di chiusura dissi al libraio: voglio lavorare qui.
Ero solo una lettrice, non sapevo niente di giacenze, rotazioni, conti, rese, niente di niente. Mi fece mille domande, ma parlammo solo di libri. Mi prese.
Con lui e poi con la libraia che arrivò dopo di lui imparai tutto. Passai quasi tre mesi a studiare i libri, tutti i giorni, un libro alla volta. Tutti i volumi dell’immenso catalogo Einaudi sono passati per le mie mani.
Prenditi il tempo per guardare e sfogliare ogni libro, memorizza la copertina, il nome del traduttore, guarda il numero delle edizioni, ricorda in quale mensola di quale scaffale l’hai preso, prendi appunti, fammi domande, leggi quelli che ti parlano…e poi torna qui e raccontameli, io farò lo stesso.
In tre mesi imparai l’esatta geografia della libreria, conoscevo quasi a memoria tutto lo scaffale dei tascabili e della saggistica e continuai così, con quel metodo per ogni nuovo libro: tocca, leggi, guarda, memorizza, racconta.
Senza mai toccare la tastiera di un pc, senza parlare con i clienti (devi prima conoscere, poi puoi raccontare…) , senza fare conti. C’eravamo solo io, i libri… e la polvere.
Così è iniziato tutto, grazie ai libri di Giulio Einaudi.
Ho lavorato poi in altre librerie, ho imparato anche a fare i conti, a gestire l’amministrazione, gli sconti, le rese, le rotazioni… tutto quello che serve, sto aprendo finalmente la mia libreria, manca poco… sono passati anni da quel pomeriggio in via Oberdan e non è cambiato niente, lavoro sempre allo stesso modo, quando arriva un libro nuovo io lo aspetto, lo tocco, lo leggo, lo guardo, lo memorizzo, e poi lo racconto.
Ancora auguri, e grazie….
Qui invece ci sono gli auguri di tanti scrittori, molto bello quello di Michela Murgia.
L’uomo dei colori, una scrivania arresa e il parto di un catalogo…
Dall’ultima volta che ho scritto è successo che:
è arrivato in bicicletta l’uomo dei colori che ha scartavetrato i muri, è diventato tutto bianco per la polvere, ha stuccato, ha riscartavetrato e ristuccato dove serviva.
Ha passato il bianco, 2 volte, e oggi si prepara a stendere il color Controvento sulla paretona del reparto bambini.
Non vedo l’ora di stendere il verde! mi ha detto ieri.
E pure io…
Ha guardato i muri, ogni singola imperfezione con la faccia perplessa, e mentre mi diceva: Non è perfetto! Non è perfetto! io vedevo la parete bianca liscia e pulita della zona lettura e già mi dimenticavo del muro giallino con i buchi coperti in modo criminale dai vecchi inquilini con lo stucco del diavolo.
Nel frattempo io sono andata in giro per comprare cose, la quantità di cose che bisogna comprare, io non mi capacito. Ah, e la quantità di soldi, nemmeno…
Entro la fine della settimana avrò i faretti, venerdì arriva il telefono e internet, i muri saranno belli lisci puliti e colorati, forse arriva anche il banco.
MA NON HO ANCORA FINITO IL CATALOGO. Sono ancora alle prese con file excell, cataloghi cartacei che un po’ di editori mi hanno spedito (vi abbraccerei!), con mail di risposta che non arrivano (…) e con il tempo che è poco e la giornata di 24 ore non mi basta. La foto qui in basso s’intitola: La mia scrivania, una dichiarazione di resa.
Pensare e realizzare il catalogo è stata un’esperienza enorme, totalizzante, stressante, entusiasmante… poi racconterò.
Oggi forse riuscirò a finire, il grosso. Mica tutto. Il catalogo della libreria non finirà mai…